Cari amici del Blog,
molti di voi mi scrivono allarmati dalle notizie di stampa relative al focolaio di meningite virale sviluppatosi su una nave da crociera ormeggiata nel porto di Livorno.
Il tema è ricorrente, nella stampa: ricordo ad esempio un caso analogo avvenuto in Veneto qualche anno fa, che ha determinato lo svuotamento delle riserve regionali di vaccino antimeningococco in poche ore!
Quanta disinformazione e superficialità, anche nella presente circostanza, debbo constatare nei media tradizionali, sempre più asserviti a logiche commerciali che si pongono in netta antitesi con il diritto alla corretta informazione sanitaria ed alla promozione attiva della salute!
Visto che medico non sono, ma conosco parecchi medici disposti a dire come stanno realmente le cose riguardo al tema della meningite virale e della (presunta) efficacia della immunoprofilassi antimeningococco che viene comunemente somministrata ai bambini così come agli adulti "apprensivi", cedo volentieri la parola al Dottor Roberto Gava:
Meningite da Meningococco tipo C e vaccino antimeningococco tipo C
Di
La malattia
Il batterio Neisseria meningitidis (detto anche Meningococco)
è il principale agente eziologico della meningite batterica nei
soggetti di età compresa tra i 5 e i 50 anni, ma è molto frequente anche
nei bambini. Infatti, tra i bambini, la malattia colpisce in
particolare quelli di età inferiore ai 5 anni di vita ed è
particolarmente frequente nei bambini con meno di 2 anni.
Il batterio, che penetra nell’organismo
attraverso il naso, la bocca o la gola, si trova abitualmente nel
nasofaringe di circa il 10% della popolazione e si diffonde con le
goccioline respiratorie, oltre che con il contatto diretto. Per ragioni
imprecisate, soltanto una piccola parte di coloro che albergano questo
germe sviluppa la malattia, mentre tutti i portatori sani possono
trasmettere il batterio.
Il batterio può invadere il torrente
circolatorio e attraversare le meningi. Si riproduce nel liquido
cerebro-spinale e, quando ha raggiunto una certa carica batterica, può
causare la meningite. Il grave shock settico è dovuto alla diffusione
dei meningococchi nel sistema circolatorio. Lo shock è caratterizzato
dalla caduta della pressione sanguigna … inducendo un collasso spesso
letale.
Il meningococco non resiste all’aria e muore entro pochi minuti al di fuori dell’organismo,
quindi il contagio avviene per via aerea, ma solo tra persona e
persona: servono pertanto contatti stretti. Da ciò consegue che le
disinfestazioni sono del tutto inutili. …
Diverse sono le cause che possono
facilitare un contagio patogeno: stress, fumo attivo o passivo, alcol,
affaticamento fisico, affollamento in luoghi pubblici e una particolare
debolezza immunitaria.
Dal punto di vista clinico, l’infezione da Meningococco si manifesta principalmente in due modi: la meningite e la sepsi (o setticemia, …). …
I meningococchi conosciuti, che hanno
come ospite unicamente l’uomo, sono 13 e 5 di questi (i tipi A, B, C,
W135 e Y) sono più frequentemente implicati nelle forme invasive. …
Il tipo B è la più importante
causa di malattia endemica nei Paesi industrializzati. La sua frequenza
percentuale e il rapporto con il tipo C oscillano notevolmente (dal 40
all’85%) nelle diverse Nazioni e in differenti periodi.
Il tipo C rappresenta l’altra importante causa di patologia meningococcica nei Paesi industrializzati. …
Il vaccino
Esistono due tipi di vaccini contro il Meningococco ed entrambi sono composti solo da alcune parti del microrganismo:
- il vecchio vaccino antimeningococcico polisaccaridico
(detto tetravalente, perché è attivo contro quattro sierotipi: gruppo
A, C, W-135 e Y e quindi non contro il sierotipo B che, come abbiamo
detto, è più frequentemente causa di meningite); questo vaccino si
somministra in dose singola per via sottocutanea, determina una
protezione di breve durata (3 anni) e può essere somministrato solo ad
adulti a rischio di setticemia o di meningite cerebrospinale oppure a
bambini di età maggiore ai 2 anni di vita (…); …
- il nuovo vaccino antimeningococcico C coniugato
(monovalente perché è efficace solo contro il sierotipo C) che si
somministra per via intramuscolare e il cui numero di inoculazioni varia
in base all’età di inizio del ciclo vaccinale; determina una protezione
di lunga durata (forse 10 anni?) e può essere somministrato anche a
bambini di età inferiore ai 2 anni (…); nei bambini di 2-12 mesi di vita
si consigliano 2 dosi da somministrare per via intramuscolo profonda
con un intervallo di almeno due mesi tra loro. …
Va comunque ricordato che nel nostro Paese i più comuni ceppi circolanti di Meningococco sono il sierotipo C e B e che contro quest’ultimo non è disponibile alcun vaccino. Comunque, va anche detto che il Meningococco
di sierotipo B ha un andamento poco grave, mentre il sierotipo C
presenta una mortalità elevata. Infine, va detto che circa un terzo dei
casi di meningite da Meningococco si verificano al disotto dei 5
anni di vita e fino al 2003 erano dovuti con maggior frequenza al
sierotipo B, ma da allora stanno aumentando le segnalazioni di meningiti
da sierotipo C.
Dunque, allo stato attuale, nei bambini al di sotto dei 5 anni,
se si vuole usare un vaccino antimeningococcico, ci troviamo nella
condizione di dover scegliere tra un vaccino che induce una buona
memoria immunologica verso il sierotipo più “mortale” (il sierotipo C),
oppure un vaccino polisaccaridico contro 4 sierotipi che però ha
dimostrato offrire una immunità di minore intensità e relativamente
transitoria. Considerata comunque la scarsa efficacia dei vaccini
polisaccaridici nei bambini piccoli (sotto i 2 anni) e, viceversa, la
discreta efficacia del vaccino coniugato verso il sierotipo C (che è il
più pericoloso), molti scelgono quest’ultimo, anche perché ultimamente
questo sierotipo sta diventando frequente. …
Sull’efficacia di questo vaccino si è
espresso anche l’assessore alla Sanità della Regione Lombardia in un
comunicato pubblicato sul Bollettino dell’Ordine dei Medici della
Lombardia del marzo 2007: “Non vi è ad oggi alcuna evidenza
scientifica a riguardo della sua efficacia e noi non siamo legittimati a
far correre un rischio vaccinale senza avere la garanzia dei vantaggi
che questo può portare. I dati della Comunità scientifica sono tuttora
controversi e la possibile efficacia del vaccino è valutata intorno al 30%”.
Gava Roberto
(Tratto dal libro: Gava R. Le Vaccinazioni Pediatriche. Revisione delle conoscenze scientifiche. Edizioni Salus Infirmorum, Padova, 3a ed., 2010)
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