L'Encefalopatia letteralmente significa malattia del cervello, in campo
medico rientra nella categoria delle malattie metaboliche, tossiche,
immunitarie, allergiche, neoplastiche e degenerative del cervello.
L'Encefalopatia altera le funzioni del cervello, ciò può essere causato
da agenti infettivi, malfunzione dell'organismo, tumore, prolungata
esposizione ad elementi tossici, denutrizione, emorragia, inoculazione
indotta di agenti infettivi e sostanze neurotossiche proprie dei
vaccini. L’encefalopatia provoca sbalzi d'umore, provoca dolore estremo,
causa disattenzione e impulsività, provoca aggressività, provoca
problemi di equilibrio e difficoltà relative al proprio ambiente.
Pertanto non vi è alcuna differenza tra un soggetto affetto da
encefalopatia e un soggetto etichettato come 'autistico'. Negli ultimi
decenni l'Autismo è in crescita costante con un incremento annuo del 13%
a tal punto che, attualmente, negli Stati Uniti si stima 1 bambino ogni
29 per la fascia d'età dei 3 anni: maschi, in misura crescente, e
sempre più giovani. Se la componente fondamentale fosse genetica (come
invece vogliono farci credere con le recenti Linee Guida per l'Autismo),
avremmo una percentuale e anche una distribuzione stabile della
malattia in entrambi i sessi. Invece aumenta nel tempo il numero di
persone con Autismo e cambia la diffusione (prevalenza) della malattia
tra maschi e femmine (4 a 1). Proseguirò all'infinito a richiamare
l'attenzione sul fatto che perché una malattia possa definirsi
‘genetica’, deve essere causata dalla mutazione di uno specifico gene,
cioè una modificazione della struttura del gene che abbia un impatto
sulla funzione del gene stesso. Inoltre tale mutazione deve essere
riscontrata in tutte le persone che esprimono clinicamente la
patologia. Nonostante gli ingenti capitali investiti nella ricerca in
tutto il mondo, ad oggi, non è stata identificata alcuna mutazione
genetica specifica per l'Autismo regressivo. Il riscontro sporadico di
polimorfismi di geni, per lo più implicati nei sistemi di naturale
detossificazione, rafforza ulteriormente la tesi dell'origine non
genetica della malattia. Il polimorfismo di un gene, infatti,
rappresenta una variante sub-strutturale di un gene che non ha impatto
sul buon funzionamento del gene stesso. Tale aumento di casi non può
essere imputato ad una miglior diagnosi, visto che la diagnosi è
tutt'ora clinica, quindi non richiede esami di laboratorio nè di
imaging neurologica o di elettroneurofisiologia di recente messa a
punto; manca, inoltre, un corrispondente numero di autistici in età
matura, contrariamente a quanto dovrebbe accadere se si trattasse di una
malattia sempre esistita nella presente misura. Da ultimo all'aumento
dei casi diagnosticati non ha fatto seguito la diminuzione di altre
diagnosi neuropsichiatriche. Ci sono più bambini con autismo di quelli
colpiti da diabete, aids, cancro, paralisi cerebrale, fibrosi cistica,
distrofia muscolare e sindrome di down messi insieme. E' triste dirlo ma
questa è una frase che ho ripetuto instancabilmente da almeno 3 anni, e
le Istituzioni ne hanno impiegati altrettanti per comprendere il
devastante impatto sociale. Si stima che, in Italia, il numero di
soggetti coinvolti da questa sindrome raddoppi ogni 6 anni e che tra 5
anni potrebbe colpire 1 bambino su 50, ovvero un maschietto ogni 31. (Gabriele Milani)
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