Non ho mai capito
l’utilità di vaccinare
tutti i neonati contro
l’epatite B. Se può avere un senso la vaccinazione
dei bimbi nati da madre malata, o affetti da patologie particolari,
che necessitano di numerose trasfusioni di sangue per la loro
patologia (anche se è segno dell’inaffidabilità del nostro
sistema sanitario, che non è in grado di garantire standard di
sicurezza accettabili), non riesco a rendermi conto di come sia
possibile per un piccolo di tre mesi contrarre l’epatite B, che si
trasmette esclusivamente per via sanguigna o per rapporto sessuale.
L’eventualità di un’infezione
del neonato sano, che nasce in ambiente familiare adeguato, è
pressoché nulla, mentre i rischi legati alle somministrazioni del
vaccino non sono frequenti, ma sono possibili ed estremamente
pericolosi.
La rivista Neurology ha
diffuso in questi giorni uno studio pediatrico francese condotto
dall'équipe del prof. Marc Tardieu (servizio di Neuro pediatria,
Ospedale di Bicetre al Kremlin-Bicetre). E’ stabilito il rapporto
tra la vaccinazione pediatrica contro
l'epatite B per mezzo dell'Engerix B (GlaxoSmithKline) e il rischio
di demielinizzazione del sistema nervoso, in particolare di sclerosi
a placche (SEP).
Neurology ha
deciso di diffondere immediatamente l'articolo “Epatite B, vaccino
e rischio di demielinizzazione infiammatoria del sistema nervoso
centrale” poiché tale argomento è una questione di sanità
pubblica in Francia, precisa l'organo dell'American Accademy of
Neurology (AAN). La versione finale di questo studio sarà pubblicata
l'8 ottobre. Una parte dei risultati è stata ripresa da Le Monde.
Questo ennesimo studio conferma, una volta di più, il rischio
significativo di demielinizzazione del sistema nervoso dopo la
vaccinazione contro l'epatite B, nonostante le raccomandazioni
ufficiali spesso lo minimizzano.
In Germania e in Gran
Bretagna, le autorità sanitarie non consigliano più questa
vaccinazione, dopo l'indagine per “truffa
aggravata” dei responsabili dei due laboratori che hanno
messo a punto e commercializzato il vaccino contro l'epatite B. Solo
tre paesi hanno mantenuto la pratica della vaccinazione di massa:
Francia, USA e Italia, dove il Ministro italiano della Sanità
dell’epoca (De Lorenzo) ha intascato 600 milioni di lire per
rendere obbligatoria la vaccinazione nel proprio paese. E' stato
messo sotto accusa e condannato, ma il vaccino continua a essere
obbligatorio per tutti i nuovi nati.
Negli USA i VAERS
(Vaccine Adverse Event Reporting System) tra il luglio 1990 e
l'ottobre 1998 hanno registrato 24775 effetti avversi legati al
vaccino contro l'epatite B, di cui 9673 casi gravi e 439 decessi, tra
i quali 180 classificati come “Morte
subitanea e inesplicabile del bambino”.
Tra il 1999
e il 2002, nei bambini di meno di 6 anni il Vaers ha registrato 13363
eventi avversi, di cui 1850 ospedalizzazioni e 642 decessi. Ma il 2
giugno 1993, la FDA ha dichiarato su JAMA (Journal of American
Medical Association) che solo l'1% degli incidenti gravi potevano
essere ascritti al vaccino.
Nel
1994, Lancet (vol 344) aveva denunciato il fatto che la vaccinazione
contro l'epatite B potesse produrre il riacutizzarsi o lo
scatenarsi di malattie auto-immuni, come la sclerosi multipla o la
sindrome di Guillan-Barré. Il 14 giugno 1999 la Dott. Jane Orient,
presidente dell'Associazione dei medici e chirurghi americani, ha
testimoniato davanti alla Commissione di riforma del governo ed ha
ricordato i 4600 dossier che additano la sclerosi a placche, la
sindrome di Guillan-Barré, il lupus eritematoso, le nevriti ottiche,
le poliartriti, pericarditi, uveiti posteriori, paralisi facciali, il
lichen planus, oltre all'aumento inquietante dell'asma e del diabete
insulino-dipendente, riferibili alla vaccinazione.
La
dottoressa ha concluso: “Per la maggior parte dei bambini, il
rischio di reazione grave al vaccino
può essere 100 volte più grande del rischio di epatite B”. In
quel paese, una percentuale del prezzo del vaccino viene devoluta al
risarcimento delle razioni avverse causate dal vaccino. Dato che tra
il 1990 e il 2000, sono stati pagati 1048 miliardi di dollari per i
risarcimenti, e che la somma massima concessa in caso di decesso non
può eccedere i 250000 dollari, questa cifra smentisce da solo tutte
le affermazioni ufficiali secondo cui nulla prova la nocività del
vaccino. Se sono così innocui, perché così tanti soldi sono
destinati alle vittime? E quanti saranno i danneggiati in Italia?
ALCUNI DATI E TESTI SU CUI RIFLETTERE:
Hernàn, M.A., et al. Reconmbinant hepatitis B vaccine and the risk of multiple sclerosis
Neurology 2004; 63:
772-773, 838-842 www.healthday.com/view.cfm?id=521178
Abstract:L’incidenza della sclerosi multipla è tripla tra i vaccinati contro l’epatite B
Questa
è la conclusione dello studio fatto del team guidato da Miguel
Hernàn della Harvard School of public Helth di Boston, che ha usato
i dati del “General Practice Research Data Base (GPRD) [Gran
Bretagna] che comprendono informazioni su 3 milioni di persone pari
al 5% della popolazione, con dati a partire dal 1987.
Il
vaccino può indurre la comparsa di altre varietà del virus.
Il
vaccino anti epatite B è oggi in grado di evocare una risposta di
anticorpi protettivi ( anti HBs) nel 90 -
95 % dei
vaccinati. Ma anche quando il titolo anticorpale sembra ottimale, non
si può essere del tutto certi sulla definitiva protezione nei
confronti del virus B. Il virus, fattosi "furbo", potrebbe
infatti creare qualche mutante capace di aggirare le difese
dell'ospite. E questa non è solo teoria; è anche merito di alcuni
scienziati italiani che, in collaborazione con un gruppo di colleghi
inglesi, ha dimostrato che questo evento si verifica realmente. Di
1590 soggetti vaccinati a partire dal 1982 e seguenti anni, 44,
conviventi con portatori di HbsAg e con apparente buona risposta al
vaccino, hanno comunque contratto un'infezione da virus B,
documentata dalla comparsa di marker addizionali della replicazione
virale. Lo studio approfondito di uno di questi casi (un neonato di
madre HbsAg positiva) ha evidenziato che il virus in gioco era un
mutante del virus B, nel cui genoma vi era una sequenza nucleotidica
diversa da quella presente nella madre. Si tratta di una mutazione
puntiforme (adenosina al posto di guanosina) che interessa il
nucleotide in posizione 587 e che si traduce in una sostituzione
aminoacidica da glicina ad arginina del determinante antigenico "a"
dell' HBsAg. L'anticorpo anti HBs evocato dal vaccino non è in
grado di "bloccare" efficacemente questa variante di HBsAg
presente sulla superficie del virus mutante e tale virus ha perciò
via libera per aggredire l'epatocita.
Lancet
336:335, 1990
A
pagina 8 della scheda tecnica del vaccino Engerix-B trovate scritto:
(questo
vale per quasi tutti i vaccini)
Engerix-B@
Hepatitis B Vaccine (Recombinant)
Carcinogenesis,
Mutagenesis, Impairment of Fertility
Engerix-B
[Hepatitis B Vaccine (Recombinant)] has not been evaluated for
carcinogenic
or mutagenic potential, or for impairment of fertility.
Traduzione:
non è stato valutato, cioè studiato, se il vaccino è
Carcinogenico,
se può scatenare tumori
Mutogenico:
se può scatenare delle nutazioni genetiche
Fertilità:
se può scatenare problemi di infertilità
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