articolo scritto dal Dottor Stefano Montanari
La notizia è stata un usa e
getta come d’abitudine: data e dimenticata in un fiat. Ancora una volta
nel volgere di pochi giorni, per motivi che il popol bue è opportuno
non sappia, vengono ritirati alcuni vaccini. Quattro, questa volta, e
tutti della Novartis.
Del ritiro vedo su
Internet. Sono passate da poco le 15 del 24 ottobre. Mia moglie mi
chiede di correre alla farmacia più vicina nella speranza che la notizia
non sia ancora arrivata là. In cinque minuti arrivo. Entro e chiedo di
acquistare una confezione di ognuno dei quattro vaccini. Tre sono
indisponibili perché la farmacia non li tiene se non su ordinazione. Uno
c’è: è l’Agrippal S1.
Otto Euro e quaranta. Pago. Ricevo lo scontrino: sono le 15 e 24.
Faccio appena in tempo a prendere la scatoletta quando squilla il
telefono sul bancone. La farmacista risponde: deve bloccare tutte le
vendite dei quattro vaccini. Ce l’ho fatta appena in tempo.Nonostante la porcata di Grillo che quasi tre anni fa ci sottrasse il microscopio elettronico, grazie all’intervento del giudice riusciamo ad usare seppure saltuariamente il nostro apparecchio da tempo confinato a Pesaro. Mia moglie si fa le solite sette ore di viaggio e analizza il vaccino.
Il risultato per quello
che ci riguarda, cioè l’eventuale inquinamento da micro- e
nanoparticelle inorganiche, è un discreto campionario. Acciaio, Bario,
Titanio, Silicio, dei bei blocchetti di Calcio… Tutte particelle solide,
piccolissime, piccole e meno piccole. Niente che non abbiamo già visto
negli altri 20 vaccini che abbiamo avuto modo di controllare nel tempo.
A questo punto, sorvolando
pietosamente sulle stravaganze della dottoressa Stefania Salmaso
dell’Istituto superiore di sanità secondo cui le nostre sono indagini
fatte in modo “estemporaneo e non riproducibile”, giustificando la
stramberia, forse, ammettendo per lei un’incompleta comprensione dei
termini italiani e una scarsa dimestichezza con la razionalità oltre
che, naturalmente, da brava burocrate, con la scienza, io delle domande
me le pongo.
Premettendo che di ognuno
dei vaccini abbiamo analizzato un solo campione, e questo lo dico per
l’ennesima volta per evitare che qualche grillino rifaccia il numero da
circo delle “merendine” (accadrà ugualmente), mi chiedo prima di tutto
come sia possibile che su 21 vaccini tutti diversi tra loro abbiamo
trovato 21 casi d’inquinamento particolato. Mi chiedo perché, dopo che
grazie alla giornalista Valentina Corvino de Il Salvagente è emersa
mediaticamente la notizia che noi troviamo inquinanti “strani” nei loro
prodotti, notizia peraltro conosciuta da anni dalle case farmaceutiche
sempre restate acquattate, si sono succeduti casi di ritiro “volontario”
di diversi vaccini. Mi chiedo perché le spiegazioni date dalle
cosiddette autorità sono state a dir poco goffe e adatte al massimo ad
un popolo di decerebrati.
Io non demonizzo nessuno,
ma, per la dignità che mi garantisce la Costituzione, esigo spiegazioni
serie, in mancanza delle quali esigo che i controllori vadano a casa
immediatamente e rispondano legalmente delle loro azioni. Ed esigo pure
che le “autorità” di cui abbiamo non il dovere come qualche dinosauro di
stato sostiene, ma il diritto di fidarci ci dicano tutto quello che
sono obbligati a dirci, non fosse altro che perché noi li paghiamo e dei
regalini che troveranno magari, chissà, sotto l’albero di Natale non
c’importa un fico secco. Adesso basta davvero: non si può continuare
impunemente a prendersi gioco della nostra salute.
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