“Sulle vaccinazioni una cappa di silenzio: nessuno studio ufficiale sui danni” (Simone Ceriotti)
Eugenio
Serravalle, pediatra, lamenta l'assenza di informazioni sugli
effetti collaterali: "Mancano ricerche indipendenti promosse
dal ministero. Verifico un continuo aumento di allergie e malattie
autoimmuni, eppure si esclude a priori che certe patologie possano
essere provocate dai vaccini. L'efficacia dell'esavalente? Tutta da
dimostrare".
Ha
scritto libri intitolati “Bambini super-vaccinati” e “Tutto
quello che occorre sapere prima di vaccinare il proprio bambino”.
Non è difficile immaginare che Eugenio
Serravalle,
pediatra,
abbia più di un dubbio sull’utilità, sull’efficacia e
soprattutto sulla sicurezza delle vaccinazioni pediatriche. “Non
credo che i vaccini facciano male sempre”, precisa Serravalle:
“Credo però che in alcuni casi possano far male. Il dramma è che
le istituzioni non ci sanno dire, o non ci vogliono dire, quanto
possano far male. Mancano studi indipendenti e non finanziati dalle
case farmaceutiche. Qualcuno deve spiegare le ragioni dell’aumento
di allergie e malattie autoimmuni. Inoltre, per quella che è la mia
esperienza, ho verificato casi di bambini
vaccinati con l’esavalente ma
privi di anticorpi contro il tetano. Al contrario, su 120 bambini in
cura da me e non vaccinati, 90 hanno sviluppato anticorpi contro il
tetano”.
Per
citare una sua pubblicazione, che cosa occorre sapere prima di
vaccinare il proprio bambino?
Innanzitutto
non bisogna avere paura delle malattie infettive. E soprattutto è
indispensabile essere informati. Quello che si sa è che il dogma
della sicurezza dei vaccini non è provato scientificamente. E’ un
falso mito.
Non
risultano provati nemmeno effetti collaterali gravi.
Una
cosa è certa, e mi rifaccio alla mia esperienza di 30 anni di
pediatria: la salute dei bambini non vaccinati è migliore di quella
dei bimbi vaccinati. Nessuno sa se i conservanti e gli adiuvanti
contenuti nelle dosi siano effettivamente quelli dichiarati.
Esistono ricerche che hanno evidenziato tracce di metalli pesanti.
Perché le autorità sanitarie non accettano di fare studi sullo
stato di salute comparando bimbi vaccinati e non? Perché escludere
a priori che le malattie croniche possano essere causate dai
vaccini? E soprattutto, gli effetti collaterali non sono provati
perché spesso i medici non fanno segnalazioni di reazioni avverse,
nemmeno quando patologie gravi insorgono a pochi giorni
dall’iniezione.
Resta
il fatto che in Italia, ad eccezione del Veneto, quattro
vaccinazioni sono obbligatorie Che cosa succede nelle altre regioni,
secondo l’esperienza dei suoi pazienti?
La
rinuncia è accettata nella maggior parte delle regioni con il
“dissenso informato”, cioè la compilazione di un modulo da
parte dei genitori dopo un colloquio con i medici dell’Asl. Sui
prospetti informativi inviati alle famiglie, però, questa opzione
non viene proposta. Sull’obbligatorietà delle vaccinazioni, poi,
ho qualche dubbio. Pensiamo a quella anti-epatite b (che un bambino
nato da madre sana non può prendere facilmente): fu resa
obbligatoria nel 1991 dall’allora ministro De Lorenzo, che proprio
per questo farmaco intascò una tangente da 600 milioni. E poi ci
sono quelle “facoltative ma obbligatorie”, perché contenute
nell’esavalente: haemophilus tipo b e pertosse. Entrambe malattie
che possono diventare gravissime se contratte da bambini nel primo
anno di vita. Peccato che il vaccino diventi efficace dopo la terza
iniezione, cioè nell’undicesimo mese di vita. A questo punto
dico: perché vaccinare così tanto nel primo anno? Meglio attendere
qualche mese e poi scegliere senza obblighi.
E’
anche vero che i rischi di contrarre malattie per chi non si vaccina
sono più bassi grazie all’effetto “immunità di gregge”. Se
la quasi totalità della popolazione è vaccinata, il virus circola
meno. In questo senso, la scelta di non vaccinare non è applicabile
su larga scala.L’immunità
di gregge è un altro mito. Esiste oppure no? Assistiamo a epidemie,
ad esempio di morbillo, che si sviluppano in aree in cui il 98%
della popolazione è vaccinata (recente caso a Ferrara). Questo
succede proprio perché è l’efficacia stessa dei vaccini a non
essere provata. La copertura non è così certa.
Non
crede che in un Paese avanzato come il nostro sia inaccettabile
morire a causa del morbillo?
Non
nego che si tratti di una malattia che può avere complicazioni, ma
generalmente questo succede su soggetti che hanno già un sistema
immunitario compromesso a causa di altre malattie. Fino a qualche
anno fa era considerata la malattia infettiva per antonomasia,
quella che tutti prima o poi avrebbero dovuto avere da piccoli. Oggi
l’informazione “ufficiale” l’ha trasformato invece in un
pericoloso killer. Potenza della comunicazione. Troppo facile
agitare lo spauracchio di casi letali avvenuti in paesi con
condizioni igienico-sanitarie decisamente meno buone del nostro.
Se
non i vaccini, quali sono le alternative per rafforzare il sistema
immunitario?
Sicuramente
uno stile di vita sano e un’alimentazione curata. La vaccinazione
dovrebbe essere una scelta, da valutare caso per caso. E valutando
davvero il rapporto rischi-benefici dopo aver ricevuto
un’informazione corretta dalle autorità sanitarie. Purtroppo, per
ora, non è così.
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