NICLA
PANCIERA (La Stampa salute, 7 Aprile 2015)
Cibi
di origine animale consumati crudi, frutta e verdura contaminate con feci,
molluschi contenenti sostanze altamente tossiche, come le biotossine marine: a
tavola sono molte le insidie per la nostra salute. E spesso è la nostra
disattenzione in cucina a favorire la contaminazione. Gli agenti patogeni che
proliferano nel cibo possono causare disturbi passeggeri, come nausea e vomito,
ma anche problemi di salute a lungo termine come malattie neurologiche e
oncologiche. E, a meno di un mese da Expo, il cibo è protagonista della
Giornata mondiale della Salute, che si celebra ogni anno nell’anniversario
della fondazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), avvenuta nel
1948, la cui edizione di quest’anno è dedicata alla sicurezza alimentare.
CI SONO 200 MALATTIE DI ORIGINE ALIMENTARE
Sono
oltre duecento le malattie e i disturbi di origine alimentare – dalla diarrea
al cancro – che provocano circa due milioni di decessi all’anno nel mondo. Per
garantire la sicurezza alimentare, la food safety, è necessaria un’azione
globale. «La produzione alimentare è stata industrializzata e il commercio e la
distribuzione sono stati globalizzati», ha detto il direttore generale dell’Oms
Margaret Chan. «Questi cambiamenti introducono molteplici occasioni per il cibo
di venire contaminato da batteri nocivi, virus, parassiti o sostanze chimiche
pericolose». E, così, oltre all’aumento del rischio di contaminazione del cibo,
cresce la complessità di gestione in caso di emergenze sanitarie.
OLTRE MEZZO MILIARDO DI INFEZIONI DA CIBO L’ANNO
L’Oms
sta conducendo un’ampia analisi sull’incidenza mondiale delle malattie di
origine alimentare, i cui risultati preliminari saranno resi noti in ottobre.
Nel frattempo, i dati del 2012 indicano che nel mondo sono stati 582 milioni i
casi di patologie enteriche di origine alimentare, che hanno portato a 351mila
decessi, la maggior parte dei quali dovuti all’agente patogeno Salmonella Typhi
(52mila morti), Escherichia Coli (37mila) e norovirus (35mila). E oltre il 40%
delle persone colpite ha meno di 5 anni. Oltre ai bambini, i più vulnerabili
sono gli anziani e le persone malate.
DALLA PRODUZIONE AL CONSUMO: ECCO COME AVERE CIBI SICURI
Il
ruolo dei governi è fondamentale nell’adozione di misure di sicurezza dalla
terra alla tavola, lungo tutta la catena che dalla produzione conduce al
consumo del cibo, garantendo anche gli adeguati controlli transfrontalieri in
un mondo sempre più globalizzato. Inoltre, la resistenza antimicrobica è una
crescente preoccupazione per la salute globale. L’uso eccessivo di antibiotici
è considerato la causa della diffusione di microrganismi resistenti alla loro
azione, con una conseguente perdita di efficacia delle terapie e gravi rischi
per la salute pubblica. Batteri resistenti negli animali possono essere
trasmessi all’uomo attraverso il cibo. È di ieri l’allarme in Gran Bretagna
sulla diffusione di una nuova generazione di batteri resistenti agli
antibiotici. Tra i più insidiosi c’è proprio l’Escherichia Coli.
L’educazione è importante affinché tutti conoscano e rispettino le
misure minime di igiene nel maneggiare, preparare e consumare i cibi. E così
l’OMS ha redatto una lista di “Cinque punti chiave per alimenti più sicuri”:
massima attenzione alla pulizia, separare sempre gli alimenti crudi da quelli
cotti, cuocere bene gli alimenti, mantenerli alla giusta temperatura e
utilizzare solo acqua e materie prime sicure.
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