COMUNICATO STAMPA del Movimento Genitori Persone Autistiche (8 Novembre 2015)
Ogni giorno che passa, la diatriba sulla utilità e sicurezza dei vaccini sta
evidenziando, tra l’altro, quanto siano ammaestrati giornali e televisioni ed
inconsistente la libertà di espressione della popolazione comune, che, se non
schierata, non trova spazio su stampa e schermi, nonostante paghi giornalisti e
conduttori con il canone Rai e, con le tasse, anche tanta parte della stampa di
regime.
Dal punto di vista Istituzionale ne abbiamo avuto conferma quando, alle
competenti opinioni espresse su ‘Il Sole 24ore’ dall'epidemiologo Vittorio
Demicheli, della Cochrane Collaboration Vaccines Field, hanno fatto subito
riscontro le “minacce” di coloro che si sono sentiti punti sul vivo da
un'affermazione che più veritiera non si può
« ... il calendario riportato all'interno del Piano nazionale di
vaccinazione è la copia fedele del “calendario per la vita”
sponsorizzato dalle industrie del farmaco ... »
Per la stesura della bozza del PNV hanno fornito il loro contributo la Società
Italiana di Pediatria, la Società Italiana di Igiene Medicina Preventiva e Sanità
Pubblica, la Federazione Italiana dei Medici Pediatri e la Federazione Italiana
dei Medici di Medicina Generale. Tuttavia, è ben ricordare che nessun
registro certifica queste "Società" che, nella maggior parte dei casi,
rappresentano holding mezzo commerciali e mezzo sindacali. Pertanto, le
opinioni espresse da Vittorio Demicheli non fanno una piega, e dimostrano
come, in campo medico, l'Italia è la “giungla” delle società medicoscientifiche.
E' palese che attorno ai vaccini gira un’enorme quantità di denaro e ancor più
grande è quella che deriva da quella sorta di indotto creato dalle conseguenze
di questo pervicace trattamento di giovani masse di cuccioli umani.
E’ indubbio, infatti, che i bambini Italiani, “vaccinati contro tutto” siano in
realtà spessissimo malati e grandi consumatori di farmaci quali antibiotici,
steroidi, broncodilatatori, mucolitici, anti-istaminici , antipiretici, antiinfiammatori.
No, niente vitamine ... e se vengono prescritte, quelle fanno
male!!!
E non solo i bambini Italiani sono malaticci: sulla rivista Human and
Experimental Toxicology [oct.2012, vol 31, n.10, 1012-1021] l’elaborazione
dei dati raccolti dal V.A.E.R.S. statunitense nel periodo di 20 anni ha
evidenziato che il numero di ricoveri ospedalieri e la mortalità sono state più
alte tra i bambini che avevano ricevuto più dosi di vaccini. In tal senso è
rappresentativo il caso dello Stato americano del Mississippi dove è presente la
più alta copertura vaccinale nell'infanzia: il 99,7%.
Eppure, malgrado questo
"primato", è presente il più elevato tasso di mortalità infantile: 10 decessi
ogni 1000 nascite.
Attorno ai vaccini, in realtà si gioca una partita ancor più importante:
quella sulle libertà individuali, ossia sull’entità della intrusione dello Stato nella
vita dei cittadini, o “sudditi” se non addirittura “schiavi”, che ne mantengono
in piedi la struttura col loro lavoro.
Quanto ci è dato scegliere se il cibo disponibile, pur costoso, risulta
tossico perché lo Stato consente l’uso di velenosi composto chimici, lo
stoccaggio dei cereali con insetticidi, l’importazione di pesci allevati
dall’altra parte del mondo, ben igienizzati e ammorbiditi dai polifosfati ?
Quanto ci è dato scegliere se la pessima qualità dell’aria si trasforma in
OTTIMA con l’innalzamento arbitrario della soglia di sicurezza?
Quanto ci è dato scegliere se quel killer invisibile costituito dai metalli
pesanti ormai raggiunge il feto in utero, intossicando lo stesso prodotto
del concepimento, ormai così caro, in tutti i sensi, da essere divenuto
UNICO?
Quanto ci è dato scegliere se il “patto sociale” è stato ripetutamente
calpestato travolgendo intere vite, costringendo all’emigrazione non solo
i giovani ma anche i pensionati ?
Quanto ci è dato scegliere se per lo Stato esiste solo un percorso di cura
in caso di cancro o malattie degenerative?
Quanto possiamo ritenerci liberi se i nostri figli, o magari l’unico che ci
siamo potuti permettere, devono essere forzatamente sottoposti a
iniezioni ripetute di farmaci immunologici nell’ipotesi che rischino di
contrarre malattie spesso poco o nulla rappresentate nell’età pediatrica?
Quanto possiamo ritenerci liberi se, trovatoci il nostro figlio rovinato sino
alla disabilità dopo una serie di vaccini eseguiti per coercizione, restiamo
soli a doverlo difendere non solo dalla malattia, ma anche dalle “cure”
ulteriormente imposte, fatte di psicofarmaci e trattamenti psicoeducativi
per renderli docili ospiti dei centri psichiatrici diurni in attesa di quelli del
“dopo di noi”?
La politica sanitaria, come ogni politica, impone scelte non sempre
condivisibili, spesso discutibili e basate su motivazioni tutt’altro che
cristalline. Nel nostro Paese le frodi in campo sanitario sono ricorrenti
e minano irreversibilmente la credibilità del sistema che ci governa e ci
impone una sola e indiscutibile “verità scientifica”, la sua, e che
costringerebbe i medici in protocolli comportamentali e rigidi percorsi di cura,
in contrasto con i dettami della Professione Medica che ha come scopo primario
il prendersi cura del paziente e non la vendita di farmaci, peraltro sempre più
costosi e tossici.
Questo non è un comportamento di uno Stato democratico, che ha il
dovere di verificare periodicamente l’appropriatezza e delle proprie scelte
sanitarie e del loro impatto sullo stato di salute della popolazione, bensì di un
sistema dittatoriale che, lungi dal considerare gli interessi dei cittadini, men
che meno quelli più fragili come i bambini e gli anziani, si dà da fare per
escogitare le minacce più efficaci perché diventino bacino d’utenza di tanti
farmaci, cercando di piegare all’obbedienza la classe medica premiando
l’esercito degli yes-men e privando dell’abilitazione all’esercizio i medici
“eretici”, “complottisti”, “anti-vaccinisti”, e persino navigatori del web, ossia i
medici che sanno ragionare con la propria testa, che hanno a cuore l’interesse
dei pazienti, che non sono sul libro paga delle industrie farmaceutiche, che non
han paura che i loro pazienti curiosino su internet prima di venire in studio,
quelli che hanno indagato lo stato immunologico, metabolico, tossicologico e
nutrizionale dei bambini e ragazzi ammalatisi dopo i vaccini, quelli che han
studiato le innumerevoli cartelle cliniche di bambini e ragazzi finiti in ospedale
dopo aver ricevuto le vaccinazioni, quelli che hanno cercato e trovato modo di
far scomparire tanti sintomi sistemici e neurologici delle encefalopatie postvaccinali.
Se quella della libertà di scelta per la salute dei propri figli e la libertà
di cura deve essere una guerra, medici e operatori sanitari la
combatteranno con decisione, stetoscopio al collo, parker nel taschino,
PC a tracolla, a fianco di sani e malati, stretti in una ALLEANZA PER LA
SALUTE senza tentennamenti.
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