Nella diatriba sui vaccini ci si dimentica di ricordare che negli anni passati si ricorse ai tribunali per togliere la patria potestà ai genitori e vaccinare a forza i loro bambini.
Più tardi lo Stato si ammorbidì e si accontentò di multare i genitori senza vaccinare forzatamente i bambini. Ora ci aspetteranno tempi ancor più bui, in barba a quel che fanno i Paesi europei più avanzati dove nessuno ha mai imposto alcun obbligo.
Politici ministeriali strepitano per identificare i mezzi coercitivi più idonei per piegare le famiglie e per cooptare quel medici “eretici” che potrebbero sconsigliare un vaccino, ritenuto inutile, controindicato o pericoloso per uno specifico paziente o, anatema!, prescrivere mezzi alternativi e più efficaci per rinforzare l’immunità.
Dopo l’imposizione delle vaccinazioni, il Legislatore dovette riconoscere la possibilità di indennizzare i possibili danneggiati dalle vaccinazioni stesse con la Legge 210/1992; ciò nonostante quando famiglie, che si ritengono danneggiate, ricorrono in sede giudiziale per ottenere il riconoscimento dei benefici della Legge 210/92, questo nostro Stato si scaglia di regola contro Giudici, C.T.U. e famiglie, stravolgendo le regole che esso stesso si è dato, negando fatti, omettendo esami e occultando documentazioni, imponendo l’esistenza di una sola credibilità scientifica: quella che sostiene che i vaccini siano del tutto innocui e la pratica vaccinale di massa assolutamente indispensabile e salvifica per l’intera popolazione.
Sarà solo la libera unione di cittadini medici e non medici, non compromessi col sistema, accumunati dalla consapevolezza che la “Salute” è un Diritto e che lo Stato, mantenuto dai loro denari, deve adoperarsi per: conservare un ambiente salubre, promuovere stili di vita che ci mantengono in salute, proteggere l’infanzia invece che massacrare intere generazioni con farmaci e promuovere aberranti programmi di pseudo-educazione sessuale per i bambini di 3 anni, garantire l’accesso a TUTTE le cure disponibili, in caso di malattia, accollandosi la spesa di quelle che, non fornite sul patrio suolo, richiedono il trasferimento all’estero, castigare chi avvelena aria, acqua e suolo facendo ammalare intere città invece che premiarle col colpo di spugna della depenalizzazione come quella regalata all’ILVA nei giorni scorsi.
Chi proprio lo vorrà, sarà libero di farsi vaccinare e super vaccinare i propri figli, ma con una partecipazione alla spesa sanitaria per le vaccinazioni ora “raccomandate” e possibilmente dopo aver dimostrato che i vaccinati non siano, loro sì, novelli untori com’è, per esempio, ampiamente documentato per il vaccino contro la pertosse.
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