Erano tanti, martedì 21 marzo, a Roma i genitori e le famiglie che hanno preso parte alla manifestazione "PrimaVera giornata per la libertà di scelta vaccinale" organizzata da diverse associazioni e comitati di tutta Italia.
Si sono ritrovati proprio in piazza Montecitorio per «far arrivare forte e chiaro il loro messaggio al governo» come hanno spiegato. La richiesta verte sulla libera scelta in materia vaccinale. Erano presenti genitori e famiglie da tutta Italia, con cartelli e magliette, e all'unisono hanno chiesto che il governo riveda la stretta attuata sulle vaccinazioni, che oggi in alcune Regioni sono richieste per accedere ai servizi educativi per la prima infanzia, pena l'esclusione, mentre altre si stanno muovendo per attivare il vincolo.
«Le politiche e i programmi vaccinali sono orientate oggi a comprimere le libertà personali anche attraverso la discriminazione sociale, negando l’accesso alle comunità infantili ai bambini non vaccinati e pianificando leggi di esclusione dalle scuole e dai luoghi di istruzione» ha detto Claudio Simion, presidente di Comilva, una delle associazioni promotrici della manifestazione. «Porre questioni di rilevanza scientifica e sociale sui vaccini non rende anti-vaccinisti, ma è semplicemente lo strumento per conseguire un consenso informato - prosegue Simion - La salute, in particolare quella dei nostri figli, è un bene prezioso cha va difeso con la piena responsabilità e partecipazione consapevole, acquisendo una informazione libera da ogni censura e conflitto di interesse e utilizzando il proprio discernimento. Le istituzione hanno la grande responsabilità di garantire che questo processo si svolga in piena trasparenza, utilizzando tutte le possibili forme di coinvolgimento della cittadinanza».
Una delegazione delle associazioni promotrici è stata ricevuta a Montecitorio nel corso della giornata.
Molti hanno ricordato come sia da qualche tempo sparita sui media la questione meningite, che, dopo un grandissimo allarme lanciato sui media stessi, ministero e Istituto Superiore di Sanità hanno definito una "epidemia esclusivamente mediatica".
E riguardo all'allarme morbillo, approdato in questi giorni sui giornali e in tv, in molti hanno chiesto chiarimento al ministero riguardo ai dati.
È intervenuta anche Federconsumatori, che «ritiene necessario fare chiarezza sulla situazione attuale di allarmi costanti e dati contraddittori e incompleti che vengono puntualmente diffusi» scrive. «Informazioni chiare ed esaustive sono fondamentali in questi frangenti. Per questo chiediamo di sapere:
- se e come i casi attuali di morbillo sono dovuti alla nota ciclicità delle malattie esantematiche che ha fatto registrare la epidemia di morbillo nel 2012, quando peraltro non erano significativamente calate le coperture vaccinali,
- perché non si danno più notizie sui casi di meningite,
- come mai non si sottolinea il fatto che non ci sono stati più decessi per meningite nell’ultimo mese.
Nel dettaglio, in relazione al paventato allarme sul morbillo, riteniamo indispensabile che il Ministero fornisca i numeri relativi all’incidenza di casi degli anni precedenti, comprese le fasi prevedibili di picco ciclico e il raffronto con la relativa copertura vaccinale. Informazioni essenziali per capire qual è il reale quadro sanitario e per adottare le opportune e dovute precauzioni, nel caso fosse necessario. Il principio deve essere quello della trasparenza: bando agli allarmismi ed a campagne mirate solo ad arricchire le case produttrici di vaccini. La salute dei cittadini e la prevenzione sono priorità fondamentali, anche nell’ottica di un notevole risparmio del Servizio Sanitario Nazionale, che non si deve trovare costretto a curare malattie che possono essere prevenute».
Anche il Movimento 5 Stelle ha chiesto chiarimento sui dati contraddittori, intervento ripreso da Quotidiano Sanità.
«Il morbillo era la più comune malattia esantematica dell’infanzia, si è sempre presentato ad ondate epidemiche ogni 3-5 anni, quando la quota dei bambini suscettibili saliva al 20-30% - spiega l'associazione Assis, Studi e Informazione sulla Salute - Colpiva prevalentemente i bambini nei primi 10 anni di vita, per cui da adulti si era immuni dalla malattia. La vaccinazione ha modificato in parte l’andamento della malattia, che rimane comunque ciclico, anche se vede sempre più spesso coinvolti lattanti e adulti». «In Italia la riduzione della mortalità da morbillo è illustrata dal grafico pubblicato nello studio La mortalità dei bambini ieri e oggi realizzato da Unicef e ISTAT. La vaccinazione di massa, introdotta negli anni 90, è intervenuta quando la mortalità era già prossima allo zero». «Non abbiamo trovato traccia di decessi recenti causati dal morbillo in Italia nelle pubblicazioni ufficiali recenti».
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FONTE E CREDITI: www.terranuova.it, sito online
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