25 giugno 2024

La liberazione di #Assange sventerà il rischio di una dittatura globale dell'informazione?

 

Julian #Assange ritorna ad essere un uomo libero, dopo cinque anni trascorsi in custodia cautelare in attesa dell'estradizione, dapprima negata e quindi convertita in pena scontata a seguito di un  patteggiamento con le Autorità statunitensi.
La sua colpa? Avere svelato, sia pure con mezzi illegali, la brutalità ed il cinismo che informa l'attività di diversi governi occidentali, paladini della democrazia negli affari pubblici e talvolta spietati criminali negli affari riservati. 
Se fino a qualche anno fa le attività di inchiesta e di denuncia delle malefatte degli Stati cosiddetti liberi e dei centri di potere sovranazionali venivano pubblicamente elogiate e premiate con pubblicazioni sulla copertina del Time, o con premi prestigiosi, è da tempo calata una asfissiante cortina di fumo su stampa mainstream ed alternativa, che pervade con i suoi miasmi anche i social, con un chiaro intento censorio.
Del resto ci siamo occupati anche sul nostro blog della politica censoria di #Youtube Italia; le azioni liberticide che queste piattaforme stanno attuando nel totale disinteresse dei media tradizionali non sono del tutto sconosciute ai nostri lettori.
Le principali piattaforme di informazione sul web si sono piegate alle veline degli inserzionisti pubblicitari con un conformismo che ricorda le performances realizzate dal Minculpop nel passato Ventennio, e gli strumenti istituzionali di informazione libera, non "modellata" dalla scure del politicamente corretto, si contano ormai sulle punte delle dita di una mano.
Se la storia ha dimostrato a più riprese che il sonno della ragione genera mostri, dobbiamo restare sempre vigili e pronti a sventare qualsiasi attacco al nostro diritto ad una informazione completa, libera e trasparente, prima che le tenebre delle dittature mediatiche (e politiche) affinate e collaudate in Oriente calino anche su di noi...

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